La festa della Trebbiatura nasce dall’idea di alcuni anziani di Ponte Messa, frazione del comune di Pennabilli (RN), per far vivere tanto ai giovani quanto a loro stessi, le dinamiche del lavoro di una volta.?La prima edizione di questa festa risale al 1992 come una vera e propria rievocazione della trebbiatura; si è provveduto alla costruzione del “barco del grano”; si è eseguita la trebbiatura con una vecchia trebbia ristrutturata per l’occasione ed un trattore Fiat degli anni ’40; si è organizzata la cena sull’aia, alla quale hanno partecipato quasi tutte le famiglie della frazione di Ponte Messa.?Vista la risposta del pubblico alla semplice rievocazione paesana, si e’ continuato sulla stessa strada fino a creare una vera e propria tradizione, cercando di far rivivere non solo il giorno della trebbiatura ma di coinvolgere i giovani nel lavoro di tutto il percorso del grano (dalla semina alla macinatura). Si è cominciato quindi a seminare il grano nei campi del Parco Naturalistico del Sasso Simone e Simoncello, utilizzando metodi completamente biologici; lo si è battuto a mano e con la vecchia “mietilega”; si è costruito “il barco di grano” ascoltando i consigli degli anziani contadini avendo cura di porre i covoni in posizioni particolari (a spina di pesce); si è trebbiato con la caldaia a vapore ed infine si è trasportato il grano al mulino ad acqua di Ponte Messa dei fratelli Ronci, ancora perfettamente funzionante e con la farina prodotta si è preparata la piadina da offrire ai partecipanti. ?Durante la manifestazione si è messo in rapporto il passato con il presente tramite il confronto di mezzi d’epoca e moderne macchine agricole; dimostrazioni di aratura con vecchi trattori a testa calda, i cosiddetti bubba, e trattrici moderne; presentazioni di vecchi mestieri e tutto quanto possa far ricordare un passato forse troppo presto dimenticato.??Durante la Festa vengono proposti assaggi di pane e spianata realizzati con la farina di un grano antico denominato “FRASSINETO", una varietà diffusa fin dagli inizi del 1900 nel centro Italia e presente in quel periodo anche nella nostra vallata, una varietà che è ricca di sapore e di aroma, adatta sia per la panificazione che per la tradizionale pasta fresca romagnola.??La rievocazione ha incontrato in passato ed incontra tutt’ora un notevole gradimento da parte della gente e gli organizzatori, data la crescente affluenza di persone interessate, si sono muniti di nuovo entusiasmo per continuare questa sagra, dimenticando difficoltà e fatiche, ben consci che queste tradizioni non possono e non devono morire perché, secondo noi, è proprio nelle radici del lavoro che si deve fondare il senso etico del presente e del futuro della società.